05 ottobre 2015

Argimusco


Ho veduto mille barbagli tra una vertigine
e una vertigine di pece lasciata alle spalle
attraverso un sentiero di muschi color smeraldo
e carnosi funghi di bosco
su cui ho lasciato morire la mia pelle
come una maglia disabitata dal corpo
per ritrovare il mio Karma.

Silenzio, adesso è il vento che parla,
l'energia vitale,
la pietra sacrale intorno alla quale
sono sorte amicizie,
pigrizie lasciate in città
per conquistare l'altezza;
la congiunzione delle stelle;
la montagna madre d'autunno da cui
distillare alchimie
come un albo di ricordi
con un fermo-pietra su un mobile abbandonato
per far fiorire passi
trasportati da un nembo all'altro,
un attimo smarriti dall'incanto
in quel sito dai tanti visi immaginari
ove il senza-tempo agli occhi di quei sognatori, eterno è,
nonostante le loro ombre dal vento siano rase
rimarranno escursionisti per caso.

02 marzo 2015

XXVI.






- Oggi mi son prescritto una palingenesi a cui ho dato il via senza esitazione.

Dalla raccolta "Le apocalissi del malcontento" di Emiliano E. Zammitti

18 febbraio 2015

XXV.






- Una volta dissi, quando scrivere per me era come stare in una trincea: fatti puparo della tua fantasia e acumina bene la tua penna, sii evocativo e musicale, dai corpo ai luoghi e forza viva ai personaggi, le parole saranno la tua via.

Dalla raccolta "Le apocalissi del malcontento" di Emiliano E. Zammitti
GRAZIE PER AVER VISITATO Katàbasi

"Come altri Dio, io cerco gemendo me" (G. B.)

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