Cerco sensismi e stasi
e tutto intorno a me vortica,
e senza speranza nella stanza
con disperanze nella mente
m'immergo nei portenti,
assaggiando rumori,
spille di soli e dolori,
grovigli, gorghi di sillabe.
Ma ruota, ruota l'asse dell'esistere,
ed io pervaso dal caos cado,
senza fiato, morsicandomi la lingua
col sangue vivo e gli occhi accesi
nella virtualità del pensiero,
morendo con un orgasmo nel cuore
per una stasi mai cominciata.